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ph. flavia loreto

Nato a Messina il 16 agosto 1957, si laurea in giurisprudenza con una tesi sulla paternità dell’opera cinematografica, e svolge attività organizzativa in vari cineclub. La sua esperienza ventennale all’interno del Taormina Film Festival lo incoraggia ad affrontare la direzione artistica di alcune rassegne cinematografiche, tra cui Messina Film Festival (1995 - 1999), CostaIblea Film Festival (2003 - 2009), Valdarno Cinema Fedic (2006 - 2014). Dal 1996 svolge anche un’assidua attività didattica, che lo porta a tenere seminari e laboratori di cinema in varie città italiane. Dal 2005 al 2007 insegna cinema alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Messina.

Dopo aver girato due super8 amatoriali - il lungo La caviglia di Amelia (1985) e il mediometraggio Bionda per un giorno (1986) – e alcuni video (tra cui Lonesome, prodotto da Salso Film&Tv con Raitre) dirige nel 1987 il lungometraggio in 16mm. La gentilezza del tocco, presentato in numerosi festival internazionali (Torino, San Francisco, Hong Kong, Amburgo, Galway) dopo la prima a San Sebastian. Premiato come miglior film indipendente dell'anno al festival di Bellaria, vince il Laceno d'Oro ad Avellino, il Delfino di Bronzo e il Premio Fipresci al festival di Troia (Portogallo); nominato ai Nastri d'Argento, vince anche il Sacher d'Oro nella prima edizione del premio istituito da Nanni Moretti.

In maniera se possibile ancora più “indipendente” viene realizzato Visioni private, girato in 16 mm. assieme a Ninni Bruschetta e Donald Ranvaud nel corso del Festival di Taormina 1988 e ultimato due anni dopo: la sua ambientazione all'interno di un festival lo rende oggetto dei desideri per numerose rassegne cinematografiche, tra cui Torino, Smoljan, Rotterdam, Valencia, Troia, Gerusalemme e la sezione Forum del Festival di Berlino. Insieme con Bruschetta firma poi anche il testo teatrale de Il battello degli amanti (1988), e l'adattamento della pièce I carabinieri, di Beniamino Joppolo, presentata alle Orestiadi di Gibellina 1994, quindi in tournée. Nello stesso anno la casa editrice Sellerio pubblica La gentilezza del tocco, che contiene le sceneggiature dei primi suoi tre film professionali, incluso Nessuno, primo lungometraggio in 35mm., presentato nel 1992 a EuropaCinema (Viareggio), alle Grolle d'Oro di Saint-Vincent, e Annecy.

Nel 1995 esordisce nella regia lirica a Messina con Rita ou Le mari battu, di Gaetano Donizetti, cui fa seguito, due anni dopo, il dittico Cavalleria rusticana, di Pietro Mascagni e Pagliacci, di Ruggero Leoncavallo; mette quindi in scena nel 1998 Norma, e nel 2003 La sonnambula, entrambe di Vincenzo Bellini. Di tutte le opere cura anche la regia della documentazione filmata.

Nel 1997 torna alla regia cinematografica con Cinque giorni di tempesta, che viene presentato alla 54ma Mostra del Cinema di Venezia, quindi a Los Angeles, Mosca, Lussemburgo, Casablanca. Il film vince il Grand Prix al Festival di Annecy, il Premio Giovane Cinema Europeo a Osaka, e il premio Siae per il miglior soggetto (coautori Giovanni e Sandro Veronesi); il protagonista Roberto De Francesco viene premiato come miglior attore italiano al Sacher d'Oro 1988.

Dopo Metronotte - presentato nel 2000 al Mystfest di Cattolica, in concorso ad Annecy e Villerupt, poi in numerose città europee - nel 2002 esordisce nel documentario con L’implacabile tenente Rossi, girato per la serie “I diari della Sacher” e presentato in vari festival dopo la prima a Locarno. Due anni dopo dirige il corto In the Name of the Godfather (sopralluogo sui set siciliani del “Padrino” di F.F. Coppola, presentato a Taormina), uno studio per il mediometraggio Nella terra del Padrino, ultimato nel 2012 con il supporto di Rai Cinema.

Nel 2013 fonda con Mia Arfuso la casa di produzione Polittico, che collabora con la newyorkese Alphaville Film e la trasmissione Rai “Fuori Orario” al documentario Mise en Scène with Arthur Penn (A Conversation), diretto da Amir Naderi, e presentato alla 71ma Mostra di Venezia.

Nel 2015 scrive, produce e dirige il lungometraggio Seconda primavera, che gli frutta riconoscimenti in cinque paesi diversi (Italia, Spagna, Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti), contribuendo in maniera significativa anche all’attribuzione del Premio Sergio Leone alla carriera, ricevuto dal regista al 34mo Annecy Cinéma Italien (Francia).

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